SAN MARTINO

DOVE SI TROVA?

Castrum San Martini, oggi San Martino, è una frazione del comune di Petrella Salto, in provincia di Rieti; sorge sulle colline che si affacciano sulla Valle del Salto. Entrò a far parte dei possedimenti dell’abbazia di San Salvatore Maggiore tra i cui castelli era ricordato in un elenco del 1385 redatto dall’Abate Ludovico di Lippo Mareri quindi sul portale della chiesa abbaziale del Salvatore nel 1506, all’epoca di papa Giulio II, come riportato su un codice della biblioteca vaticana. Come gli altri castelli dell’abbazia, San Martino fu direttamente soggetto, fino al XV secolo, all’autorità dell’abate e degli statuti abbaziali. L’economia del territorio dei paesi dell’abbazia, era basata principalmente sull’agricoltura e sulla pastorizia. L’estensione territoriale di ogni paese dell’abbazia era un assetto fondamentale per la vita dei suoi abitanti. A partire dal XV secolo e per i secoli a seguire, l’abbazia di San Salvatore, e quindi i paesi del suo territorio, divennero, di fatto proprietà degli abati commendatari, nominati direttamente dal pontefice e nelle loro mani passò il potere spirituale, che essi esercitavano con il titolo di abate di San Salvatore Maggiore, così come il potere temporale, una volta amministrato nei territori dell’abbazia dal capitolo abbaziale. Fino al XVI si succedettero nel controllo dell’abbazia e del suo territorio nomi influenti delle famiglie protagoniste nel teatro della Curia Romana quali i Della Rovere e gli Orsini e i Farnese. Nel 1809 i paesi dell’abbazia già nello Stato Pontificio facevano parte del Dipartimento del Tevere – Circondario di Rieti – Cantone di Monteleone; tra questi però non figurava San Martino. Dopo la restaurazione, nel 1840, il Regno delle due Sicilie venne ad un accordo con lo Stato Pontificio per la ridefinizione dei confini, le cui risoluzioni furono applicate solo a partire dal 5 aprile 1852: Offeio e San Martino passarono al Regno delle Due Sicilie e furono aggregati al comune di Petrella nella provincia dell’Abruzzo Ulteriore Secondo cui rimasero associati anche dopo il passaggio del territorio di Petrella dal Regno delle Due Sicilie allo stato unitario il 15 settembre del 1860. San Martino rimase quindi nel comune di Petrella che, nel 1863, cambiò nome in Petrella Salto, nella provincia d’Abruzzo Ulteriore Secondo che, a sua volta, nel 1882, cambiò nome in provincia dell’Aquila degli Abruzzi per poi passare, il 12 gennaio del 1927, alla appena costituita provincia di Rieti.

UN PO’ DI STORIA

COSA VEDERE?

Nella chiesa di Sant’Agostino sono conservate delle opere di Vincenzo Manenti:

  • Serie dei Misteri: formelle della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, momenti salienti delle Storie della Vergine Maria, culminanti nella scena dell’Incoronazione, che impreziosisce, nella cornice della nicchia, l’altare dedicato alla Madonna del Rosario.
  • Misteri del Santo Rosario: Ciclo di affreschi nel presbiterio della chiesa. Alcuni degli affreschi sono andati perdute poiché le pareti vennero scialbate nel corso dei secoli presumibilmente nel tentativo di arginare qualche pestilenza. Restano vasti lacerti (la Flagellazione, la Salita al Calvario, la Crocifissione di Cristo) anche se è probabile che almeno in parte la decorazione pittorica della chiesa sia ancora al di sotto della scialbatura.

 

La prima Domenica di Agosto San Martino festeggia con successo da 40 anni la tanto attesa Sagra del Tartufo, dove si possono provare specialità culinarie a base di tartufo, il tutto accompagnato da musica, balli e fuochi d’artificio.

Il fine settimana successivo all’11 Novembre, giorno di San Martino, si festeggia l’Apertura delle Cantine di San Martino con degustazione di vini e dolci di produzione locale.

SAGRE E RICORRENZE